lunedì 13 luglio 2009

Ci sono dei momenti in cui la macchina fotografica non c'è, momenti in cui ciò che vedi, e che senti deve essere necessariamente impresso, allora prendi la penna e butti giù alcuni versi, versi che colgono ciò che l'occhio non può vedere.
Questo è quanto mi è accaduto la settimana scorsa. Mia nonna si era operata da poco, per diverse notti le sono rimasta accanto, a vegliare sl suo sonno, sul suo dolore. Circondata da gente sola, e sofferente. Notti insonni che mi hanno aiutato a riflettere su un mondo di solitudine e di dolore. Così ho scritto una poesia.

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