mercoledì 15 luglio 2009

IMMORTALITA'

Sin dagli albori la fotografia è stata associata alla morte. Alcuni ritenevano che farsi fotografare equivalesse a "farsi rubare l'anima", tanto che in alcuni paesi i bambini non potevano essere fotografati senza aver prima ricevuto il sacramento del battesimo.
Di fronte una novità i pregiudizi e la diffidenza sono più che normali. Probabilmente a causa di quella paura del Nuovo che è insita nelle società umane. Basti pensare alle reazioni negative di alcuni fotografi di fronte la svolta del digitale. Ma non solo, se guardiamo un attimino indietro l'arrivo della televisione ha suscitato non poche assurde credenze. Per fare un esempio pratico, mia nonna mi racconta sempre che i primi anni in cui la televisione è arrivata nelle famiglie del mio paese, i mariti ordinavano alle mogli di coprirsi le gambe con una coperta, perchè il conduttore o chi stava in televisione non poteva "vederle" con le gambe scoperte. Sicuramente si trattava di persone semplici, prive di istruzione, e davvero tanto ingenue, ma se questo accadeva in più di una famiglia probabilmente si trattava di un pregiudizio condiviso.
Che la macchina fotografica catturi il corpo di una persona in un determinato istante bloccandolo in quell'immagine per sempre, a parer mio, è la vera grandezza della fotografia, ciò che la fotografia ci offre è L'IMMORTALITA'
Riguardare le foto di chi non è più con noi ci consente di non mandare nell'oblio il loro volto, il loro sorriso, ci offre l'opportunità di farli conoscere anche a chi non ne ha avuto la possibiltà quando essi erano in vita.
Ciò che la macchina fotografica ci consente è la possibilità di conservare per sempre i momenti più importanti della nostra vita, "storie fotografate dentro un album rilegato in pelle", direbbe Baglioni.
Quante volte ci è capitato di guardare vecchie foto e ripensare a tutto un periodo che quasi avevamo rimosso.
La magia della Fotografia è la sua capacità di bloccare il tempo, di rendere presente ciò che ormai è passato, di conservare "quell'attimo di eterno che non c'è".

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