martedì 14 luglio 2009

Fotografia come spettro

Sarà stato l'influenza di Roland Barthes sicuramente con il suo libro "La camera chiara" che mi ha fatto pensare ad un particolare sulla fotografia. L'ho sempre avuto davanti agli occhi ma mi è sempre sfuggito...considerare la fotografia come "spectrum" ovvero il soggetto immortalato come spettro. Questo avviene per due motivi. Da una parte il soggetto fotografato perde la sua anima e in quel momento diviene oggetto. Il soggetto animato diviene foto e per questo sarà oggetto inanimato. Dall'altra la foto è spettro perchè colui che è stato fotografato può essere morto o comunque morirà. Molti di noi l'hanno forse sempre pensato davanti ad una foto di un defunto "quella persona è vissuta davvero...ne abbiamo le prove perchè lo dimostra questa foto" (è questa la vera impresa della foto: TESTIMONIARE) ma di quella persona cosa ci resta?una foto-spettro appunto...un fantasma. Anche guardando una fotografia recente questo pensiero ci perseguita. Un compito gravoso dunque quello della fotografia che assume l'immagine macabra di testimone di morte.
Pensiero angosciante quello di Barthes ma vero, almeno dal mio punto di vista.

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