sabato 11 luglio 2009

Photoshop

Se per un istante soltanto facessimo capolino dalla finestra che affaccia sul sentiero del passato ci renderemmo conto di quanto un tempo fossero complicate le procedure di manipolazione della fotografia.
Oggigiorno, invece, procedere alla solarizzazione di un’immagine fotografica, per esempio, non richiede molto tempo né tanti sforzi.
Chi ha avuto la possibilità di curiosare in un programma di Photoshop sa bene che cliccando sul menu “filtro” si accede ad una serie di opzioni che permettono di modificare una foto con un semplice click. Nel caso specifico della solarizzazione basta scegliere il sottomenu “stilizzazione” e si accederà in una lista di opzioni tra cui quella citata nell’esempio.


Photoshop permette anche di migliorare le foto che in origine si presentano troppo ombreggiate, oppure al contrario eccessivamente illuminate, permette cambiare gli sfondi, colorare le foto, affiancare la nostra immagine a quella del nostro attore o cantante preferito.
Ora, non vorrei far sembrare che a mio avviso basti un click per accedere in tutte queste operazioni. Ovviamente ci sono delle procedure che richiedono tempo e pazienza, come per esempio l’utilizzo del “timbro clone”, la lavorazione di immagini su più livelli, l’impostazione di opacità o trasparenza per celare il bordo di un’immagine scontornata.
Ciò che volevo sottolineare è la possibilità di lavorare sulle immagini fino a stravolgerle. Questo è un dato di non poca importanza. Se ci soffermiamo a riflettere ci viene spontaneo rilevare che con l’avvento di Photoshop la funzione indicale della Fotografia viene messa in discussione.

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